Raffaele Bova
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Raffaele Bova, Centro d’Arte CZ, Aversa (CE); Vita Morte (Miracoli) del Surrealismo: Raffaele Bova – Salvador Dalì, Studio Junk Culture, Caserta.1972
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N.U., Galleria Il Guizzo, Caserta; Operazione CE(S2)O, Piazza Dante, Caserta.1974
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La legge non punisce i fabbricanti e gli spacciatori di lire false, Studio L’Introspezione, Ercolano (NA); Galleria La Roggia, Pordenone.1976
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Galleria La Lanterna, Trieste (con M. Izzo).1977
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Galleria Maerz, Linz (Austria); Il Laboratorio – Foto ricordo di fine anno scolastico, Scuola Media Caprin, Trieste; Liceo Artistico, Aversa (CE);1980
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Il fuoco brucia e il fumo sale (con E. Navarra), Galleria San Carlo, Napoli; Il disegno (con E. Navarra), Galleria Colonna, Como; Ricordi di una porta (Duchamp non c’entra), Galleria Mercato del Sale, Milano; La magia della calcara, Studio il Castello, Maddaloni (CE).1983
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Il rosso e il nero, Il Campo, Cava dei Tirreni (SA); Collettivo Arti visive Quinta Generazione, Potenza; Cooperativa Esperienze Culturali, Bari.1984
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La vite sposa al pioppo, Studio il Castello, Maddaloni (CE).1988
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RETROGUARD A, Studio Il Castello, Maddaloni (CE); Piazza del Popolo, Roma; Bologna, Artefiera; Il colmo, Studio il Castello, Maddaloni (CE); Art.22, Basilea (Svizzera.1990
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Autoritratto senza specchio, Galleria Il Brandale, Savona; RETROGUARD A, Artefiera, Basilea; Milano1991
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Bova x Gubbio x Bova, Palazzo dei Consoli, Gubbio.1992
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Chiostro Sant’Anna, Aversa (CE).1995
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Monumento a Luca Tozzi, Frignano (CE).2006
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Anche a Villa Literno-Monumento ai caduti per camorra, Agrorinasce Spazio Giovani, Villa Literno (CE); Se non hai un codice sei nessuno, Aversa (CE).2007
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Io ero presente, Studio Uno, Caserta; Dalla matrice al codice il quadro è fatto.it, Facoltà di Architettura L. Vanvitelli, Aversa (CE); Bova recuperi ‘74, Kouros arte contemporanea, Aversa (CE).2010
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Homo Erectus, Galleria Kouros, Aversa (CE).2013
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Terra dei Fuochi e Sole (fuoco fumm cenere e pizza), MAC3-Museo D’arte Contemporanea, Caserta.2014
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Opera collettiva, Arte/Studio Gallery, Benevento.2015
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Galleria Marin, Umag (Croazia); Visavi (con G. Onesti). Palazzo Cecchini, Cordovado (PN); Danza dei sacchi, Nasceranno nuovi fiori, Casapenna (CE); Ospedale Moscati, Aversa (CE).2016
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La tavolozza è già un’opera d’arte, Galleria Kouros, Aversa (CE).2017
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Raffaele Bova. Giuseppe Guida, Macro Asilo, Roma.2019
RAFFAELE BOVA, nasce a Frignano (CE) nel 1946. Si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli dove è allievo di Domenico Spinosa.
Nel 1970 con la partecipazione alla rassegna “Giovani Pittori”, allestita presso il Centro Sud Arte di Scafati ha inizio la sua attività espositiva. Nel 1972 è tra gli artisti invitati a “Perché l’ironia?”, esposizione tenutasi nel Salone delle Mostre della Camera di Commercio di Caserta, con interventi critici di Crispolti, De Micheli, Marchiori, Vivaldi e Ruju.
Nello stesso anno Bova allestisce due personali, una presso il Centro d’Arte CZ di Aversa, l’altra, intitolata Vita Morte (Miracoli) del Surrealismo: Raffaele Bova – Salvador Dalí, presso lo Studio Junk Culture di Caserta.
Nel 1974 allestisce, invece, N.U. presso Il Guizzo di Caserta e, sempre in città, l’azione/performance Operazione CE(S2)O, anticipazione del suo impegno per il sociale e l’ambiente.
In questa direzione, alla metà degli settanta, con Peppe Ferraro, Livio Marino, Aldo Ribattezzato e Antonello Tagliafierro, fonda il Collettivo Lineacontinua Terra di lavoro, operando intensamente, tra il 1976 e il 1979 nel territorio casertano, in collegamento con altri gruppi e singoli operatori estetici campani, la cui aggregazione riguardo alle problematiche del lavoro culturale rappresenta una delle vicende più interessanti della cultura artistica non solo meridionale.
All’interno del gruppo Bova mantiene, comunque, una sua specificità, contraddistinto da una vena dissacratoria e provocatoriamente ironica nei confronti delle forme di potere, come testimonia, ad esempio il ciclo di opere e azioni dedicato alla Lira.
Gli anni ottanta, invece, si aprono con l’invito a partecipare alla sezione speciale, “Il tempo del museo Venezia”, curata da Ugo La Pietra, della Biennale di Venezia del 1980, nella quale espone Ricordi di una porta (Duchamp non c’entra) dalla toilette uomini della Biennale di Venezia, ricontestualizzando la toilette del Padiglione italiano, all’interno del percorso espositivo.
Gli anni successivi segnano, come per molti altri compagni di viaggio, un graduale ritorno alla pittura, approdando ad una semantica piena di lirismo, grafismi e simboli alfanumerici, in bilico tra realismo e declinazione astratta.
In questo periodo l’artista partecipa a mostre quali “Immaginario Riflesso”, curata da Massimo Bignardi, all’interno delle attività della Cattedra di Storia dell’arte contemporanea dell’Ateneo salernitano ed allestita nel 1982, dapprima a Teggiano, in autunno al Museo Provinciale di Salerno, nell’ 1983 agli Arsenali di Amalfi e al Belvedere di San Leucio a Caserta; “Campania Felix ‘83”, rassegna curata da Enzo Battarra e allestita a Castel dell’ Ovo a Napoli; la “X Expo Arte” di Bari e a “Osservatorio Vesuviano. Ripe ‘86”, curata da Massimo Bignardi ed Enrico Crispolti, allestita nel centro storico di Ripe San Ginesio, nelle Marche. Numerose sono anche le personali tra cui si ricordano: Il fuoco brucia e il fumo sale, con Enzo Navarra, nel 1982 presso la Galleria San Carlo di Napoli e Ricordi di una porta (Duchamp non c’entra), Galleria Mercato del Sale, Milano, entrambe del 1983.
Al 1990 risale invece il progetto RETROGUARD A, tenutosi presso lo Studio Il Castello, di Maddaloni (CE), successivamente a Piazza del Popolo a Roma e all’ingresso dell’Artefiera di Bologna: interventi nei quali l’artista conferma la sua vena polemica e dissacratoria, questa volta nei confronti del stesso sistema dell’arte.
Tendenza che attraverserà buona parte della sua successiva produzione sia in campo pittorico che installativo-comportamentale, in quelle che saranno le sue attività contro la società dei consumi, la camorra e l’inquinamento delle terre del fuoco.
A tal proposito si ricordano Dalla matrice al codice il quadro è fatto.it, allestita presso la Facoltà di Architettura L. Vanvitelli di Aversa, nel 2010; Terra dei Fuochi e Sole (fuoco fumm cenere e pizza) presso il MAC3-Museo d’Arte Contemporanea di Caserta, nel 2014; Danza dei sacchi, Nasceranno nuovi fiori, happening realizzato a Casapenna (CE) nel 2016 e il progetto per la scultura, mai realizzato, Uomo Perfetto, monumento all’idiozia inquinante dell’uomo moderno.
Ha insegnato presso il Liceo Artistico di Aversa.
Viva e lavora a San Marcellino (CE).